venerdì 12 febbraio 2016


La  notizia diffusa dalla stampa di oggi su una presunta aggressione da parte del sottoscritto, nei confronti del Dirigente Arch. Emanuele Tuccio è assolutamente falsa oltre che diffamatoria nei miei confronti.
Invero questa mattina, al settore “Sport ed Eventi”, è successo un fatto increscioso e grave nei confronti dei cittadini che si innesta in una serie di atti posti in essere dallo stesso Dirigente volti a  paralizzare la macchina amministrativa e che consistono in spostamenti dei dipendenti studiati ad arte per la paralisi della macchina burocratica e che mettono in stato di agitazione, confusione e inefficienza gli stessi dipendenti. Le stesse manovre sono attenzionate dal sottoscritto da un solo mese e, quindi, non oso immaginare quanto potuto fare prima del mio insediamento.
Oggi, in particolare, su ordine dell’Arch. Emanuele Tuccio, il personale addetto al protocollo, si è rifiutato di protocollare note e istanze provenienti dal settore Sport ed Eventi adesso guidato dalla Dirigente Dott.ssa Patrizia Zanone,  perché avevano “ricevuto ordine dall’Arch. Tuccio di non protocollare alcunchè non provenisse dal Settore di sua competenza ” (ovvero Ambiente) che si trova nello stesso piano del palazzo municipalea che altrimenti sarebbero incorsi a provvedimenti nei loro confronti . Solo oggi vengo a sapere che da giorni, a seguito di questo comando impartito dal Dirigente Tuccio, non si è potuta disporre la pulizia dello Stadio Vincenzo Presti, la messa in sicurezza del PalaCossiga e tanto altro contenuto nelle note provenienti dal settore Sport ed Eventi ma che i dipendenti non hanno protocollato su ordine dello stesso.
Questo grave atto, insieme ad altre sue operazioni, paralizza l’attività amministrativa del settore “Sport ed Eventi” nonostante le numerose urgenze della Città.
Presa contezza del fermo al protocollo ho chiesto personalmente all’Arch. Emanuele Tuccio che mi relazionasse sul comando impartito agli addetti del protocollo  e, ricevuta dallo stesso conferma di quanto comunicatomi dai dipendenti, ho osservato che tale ordine, oltre ad essere scorretto nei confronti dell’amministrazione e di tutti i cittadini, potrebbe essere sussumibile altresì in diverse e gravi fattispecie di reato previste e punite dal codice penale. La sua risposta a tale mia osservazione è stata che  “i miei dipendenti li uso come mi pare” . Non ho potuto fare a meno di replicare al Dirigente che i dipendenti non sono suoi, ma lavorano per l’Ente Comune esattamente come lui e che nella qualità di dipendente del Comune  ha il dovere di dar seguito al suo mandato come dispone l’ordinamento della Repubblica Italiana dal momento che, la sua posizione, costa alla collettività circa 90 mila euro annui e ha altresì il dovere di lavorare per il bene della Città.
Nessuna aggressione nè fisica e nè verbale è stata effettuata da parte mia a nessuno. Si è trattato di un normalissimo diverbio avvenuto in presenza di diversi impiegati non dissimile da quello che avviene in altri ambienti di lavoro ma, forse, il Dirigente non è abituato a ricevere contestazioni di alcun tipo sul proprio operato. Un Dirigente che, tra l'altro, all'indomani del mio insediamento ha usufruito di ben 18 giorni di ferie di cui 15 consecutivi e nelle poche giornate in cui è stato effettivamente presente sul posto di lavoro si è occupato esclusivamente di spostamenti del personale e di come studiare l'intasamento dell macchina amministrativa come dimostrato dagli atti del suo Settore.
In merito a quanto accaduto nella seduta in consiglio comunale non solo non mi sono allontanato dall’aula ma avrei tranquillamente spiegato i fatti se la seduta non fosse stata per altri motivi interrotta. Oltretutto, la priorità della seduta di stasera, era l’approvazione del bilancio, anche questa bloccata da tempo. In merito al consigliere che utilizza delle false notizie sul mio conto, di fatti avvenuti in sua assenza per strumentalizzarli contro la mia persona sento di dire che tale atteggiamento non giova al dialogo, al confronto democratico nè all’interesse di tutti i cittadini e che, come lo stesso dovrebbe ben sapere, non è concesso ad alcuno emettere sentenza inaudita altera parte.


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