venerdì 27 novembre 2015

Da quando l'Associazione Renovatio ha portato lo studio sull'Effetto Bilbao a "I Weekend del Buon Governo" organizzato dalla stessa Renovatio, Youpolis, ANCI e Camera di Commercio di Ragusa, si è scatenata la corsa all'accaparramento della paternità dell'idea "Gela come Bilbao". 
Il lavoro presentato a Ragusa è stato elaborato da me e Francesco Simoncelli (Von Mises Istitute Italia) con l’importante collaborazione del Prof. Paco Somohano dell'Universidad de Cantabria. L’esperienza Erasmus, si sa, oltre ad essere un’opportunità di interazione con realtà diverse da quella di origine, rappresenta un’incredibile occasione di riflessione. Ed è proprio in Spagna che ho maturato l’idea non solo della ripetibilità dell’ ”effetto Bilbao” a Gela, ma soprattutto della sua necessità.
 L’Associazione Renovatio ha reso Gela protagonista di un vivacissimo incontro   in cui la prestigiosa platea di Ragusa, composta da importanti rappresentanti del mondo politico ed accademico, hanno plaudito all'idea di una Gela come Bilbao…Una Gela, una volta tanto, oggetto di discussione per un progetto di portata inestimabile e non per la negatività che spesso ci contraddistingue. 
Ebbene, se fuori sede, il sogno è accolto con curiosità ed entusiasmo, è proprio “in Casa” che i sogni si infrangono sugli scogli dell’egocentrismo stellato.  
Nessuno mai, infatti, avrebbe immaginato che il centro del dibattito politico gelese, all’indomani del riscontro positivo a Ragusa, fosse quello di accaparrarsi la paternità dell'idea, per farsi un bel titolone sul giornale, nel tentativo di acquisire un'autorevolezza che non si consegue con il titolo di Consigliere, ma che va guadagnato con studio, serietà e metodo. Nessuno, avrebbe mai immaginato che gli unici in Città ad avere il potere e il dovere da noi cittadini conferito di amministrare la Città e di tramutare in fatti le idee , utilizzasse l’importantissimo tema per innescare una triste polemica su chi ci ha pensato prima.
Per chi non avesse seguito la vicenda sulla pagina facebook Gela – Brainstorming, giornali locali e la puntata di Agorà del 21 Novembre scorso, si è fatta carico di questa battaglia una Consigliera stellata, Virginia Farruggia, che non ha perso occasione per rivendicare la sua paternità (o maternità che dir si voglia) dell'idea "Gela come Bilbao". Apro una parentesi, la stessa Consigliera a 5 Stelle ha affermato che da ipotetico amministratore di Bilbao querelerebbe Renovatio per l'accostamento, facendo una boutade di pessimo gusto.  Proprio lei, si, "una di quei pochi rappresentanti della politica stellata, pulita, onesta, interessata solo ed esclusivamente al bene della Città". Con rammarico bisogna constatare che al momento la sfida di maggiore interesse non è di certo il raggiungimento di una conversione industriale ed una partecipazione massiccia dell’amministrazione in questo, ma a chi l’ha pensato prima!
Buon lavoro consiglieri stellati...noi, cittadini, aspettiamo la nostra Gela come Bilbao, da voi e da tutti quelli che hanno il dovere di darcela…Una realizzazione di una Gela a cinque stelle supererà ogni polemica sulla paternità dell'idea, ve lo garantisco. Io, con dati alla mano, sostengo da anni che si può fare ; con l’Associaizone Renovatio ho convinto la prestigiosa platea dei week-end del buon governo e i Prof. Giuseppe Barone (Università degli Studi di Catania) e il Prof. 
Prof. Francesco Raniolo e il Direttore della Camera di Commercio di Ragusa che si può fare…
A voi…il potere e il dovere di superare numeri, parole, e sfide di paternità!


giovedì 26 novembre 2015

Una dichiarazione su facebook dell’ex Sindaco Angelo Fasulo fa trapelare un'ipotesi importante, direttamente dalle stanze del potere nelle case dei gelesi, cioè l’ipotesi di un supporto del PD a Domenico Messinese.
Si tratterebbe di un vero e proprio rimpasto nella Giunta, con la cacciata degli Assessori grillini e il subentro di uomini del centro-sinistra. Questo comporterebbe anche l’acquisizione di una maggioranza in Consiglio Comunale, insomma due piccioni con una fava.
Se fosse vera questa notizia, sarebbe una situazione veramente ironica vista la battaglia condotta fino ad oggi dai Consiglieri Amato, Farruggia e Morgana per “la dimissione degli Assessori non grillini” (fonte “La Battaglia della Farruggia e di Morgana).
Difatti, il presunto inciucio ribalterebbe la posizione di forza dei Consiglieri grillini nei confronti della Giunta, sempre che i Consiglieri grillini abbiano mai avuto una posizione di forza nelle trattative con l’Amministrazione Messine.  Infatti, i Grillini in Consiglio sono solo in 5 e sono la prima e più forte opposizione alla Giunta, quindi: "perché l’Amministrazione dovrebbe rimanere fedele, a chi non sostiene la lotta per il governo della Città contro media, partiti e poteri forti?"
Non è una giustificazione di comodo, ma potrebbe essere la naturale conseguenza delle azioni della rappresentanza consiliare grillina, incapace di spaccare il centro-sinistra, sostenere la sua Giunta e fare proposte per il bene della Città.
Quindi, ben venga un accordo tra la Giunta di Domenico Messinese e le forze progressiste in Consiglio Comunale, se significa stabilità ed attuazione del programma elettorale di Messinese e dei suoi tecnici.
Sarebbe importante uscire dalla polemica dell'anti-politica ed avere finalmente una compagine di governo capace di perseguire obiettivi e di tenere botta alle tensioni che arrivano dall’esterno.
Ovviamente questa scelta porterebbe conseguenze importanti sull'immagine di Domenico Messinese e la definitiva morte della logica grillina a Gela conseguenza, a mio parere, di una linea intransigente ed inconcludente di un gruppo consiliare 5Stelle sprovveduto e forse, anche un po' strumentalizzato dalle influenze nissene che hanno solo l'interesse a non mutare lo status quo per delle sicure rielezioni.





Riceviamo e pubblichiamo una simpatica polemica che un lettore inviata al nostro indirizzo gelabrainstorming[at]tiempolibresite.com. La polemica pubblica ha per oggetto una notizia uscita sul quotidiano "La Sicilia", su  una riunione di Giunta effettuata questo Lunedì, occasione non mancata dai "grillini" per fare polemica tra loro ed anche con la Prof. Maria Concetta Goldini offesa da qualche facinoroso in maniera gratuita.
Colgo l'occasione per esprimere solidarietà alla Giornalista e firma storica de "La Sicilia" e per pretendere un maggior rispetto per gli organi d'informazioni.
Di seguito la polemica:









martedì 24 novembre 2015

Il 19 Novembre 2015, su Rete Chiara, il tandem Farruggia-Morgana attaccava pesantemente la Giunta 5Stelle di Gela. Ad iniziare l'assalto ci pensava il Consigliere Virginia Farruggia  con queste affermazioni :

 << questa Giunta fino ad oggi non ha fatto azioni che si possano definire da Movimento 5 Stelle e quindi abbastanza distanti da quelle che erano le linee programmatiche della campagna elettorale. Noi dobbiamo prendere con atto di responsabilità, atto di quello che è successo e di conseguenza di dire, chiedere di fare un passo indietro ai 3 assessori che non sono espressione del Movimento 5 Stelle, non è una colpa ma un dato di fatto sono dei tecnici  esterni che hanno deciso di collaborare con noi, se poi la cosa non ha funzionato è ovvio prenderne atto.>>

Il Consigliere Morgana rincarava la dose affermando: <<Noi critichiamo un'azione ed un metodo, la Città sta rispondendo a questa cosa, si accorta che manca una trasparenza e si accorta che manca una partecipazione collettiva si è tanta parlato di continuità amministrativa e noi vorremmo che ci fosse una discontinuità con il passato su moltissime tematiche >>.
Poi aggiungeva:  << Il nome di Simone Siciliano ovviamente è espressione di un aspetto politico credo che in questo momento la direzione di Simone Siciliano e la direzione del Movimento 5 Stelle sono antitetiche, cioè apposte>>.




Dichiarazioni a prova di equivoci, eppure intervenuti qualche giorno dopo nella trasmissione Agorà di Canale 10, rinnegano la sfiducia e con un buon politichese parlano di "linee programmatiche tradite" e buttano tutto in confusione sulla storia del Comunicato ufficiale (tra l'altro irreperibile sul sito del Movimento 5 Stelle Gela).
Insomma, a soli 2 giorni dalle dichiarazioni per intenderci il 21 Novembre 2015, di fronte ad una domanda chiara i due Consiglieri negavano l'evidenza, fortunatamente venivano smentiti in diretta dalla Capogruppo Sara Cavallo.




E nonostante i soliti mantra dei Consiglieri grillini che si sviluppano sempre su alcune parole chiave, in ordine: “fare rete”, “condividere”, “km0”  e “esperienze altri comuni a 5Stelle”.
Alla fine della fiera, rimane valida la mia prima domanda <<Chi ha ambizioni verticistiche all'interno dei Consiglieri grillini, perché non le palesa in maniera trasparente e condivisa?>>
C'è da pensare che questa trasparenza non è da grillini...

lunedì 23 novembre 2015

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato della mostra "La Pratica della Pittura"  dove sarà presente il gelese Giovanni Iudice, di seguito il Comunicato:

"Il Mare di Gela" di Giovanni Iudice


Dal 5 dicembre 2015 al 4 gennaio 2016 al Castello di Spadafora (Messina) si svolge la mostra La pratica della pittura. Perizia e ricerca nella Sicilia contemporanea.
Si tratta dell’ultima esposizione della fortunata Rassegna Contemporary Art in Sicily – Spadafora, promossa dal Comune di Spadafora (Messina), aperta lo scorso agosto con un cartellone di dieci eventi e raccogliendo ampi consensi di pubblico e di critica, con oltre 9mila visitatori negli eventi già realizzati.
Dopo aver proposto le svariate forme dell’arte contemporanea siciliana, lanciando l’idea di una o più scuole presenti nell’Isola, l’appuntamento finale è dedicato ad una indagine sulla scena attuale della pittura contemporanea siciliana, in un progetto delineato da due noti critici d’arte nazionali, nonché curatori di mostre e giornalisti: Ivan Quaroni e Chiara Canali.
Gli artisti dell’ultima generazione che si sono distinti per la loro ricerca pittorica sono: Alessandro Bazan; Giuseppe Bombaci; Andrea Buglisi; Angelo Crazyone; Andrea Di Marco; Fulvio Di Piazza; Emanuele Giuffrida; Giovanni Iudice; Filippo La Vaccara; Francesco Lauretta; Vincenzo Todaro; Giuseppe Veneziano; Ranieri Wandrelingh; William Marc Zanghi.
L’allestimento ha seguito quello che solo apparentemente potrebbe risultare il binomio antitetico tra tradizione e innovazione, trovandovi, piuttosto, il punto d’incontro che è l’essenza stessa dello spirito con cui è stato concepito l’intero progetto di Contemporary Art in Sicily – Spadafora.
“La pratica della pittura – scrive Ivan Quaroni nel suo testo critico - è una mostra che documenta, provvisoriamente e senza alcuna pretesa di esaustività, lo stato delle ricerche artistiche contemporanee in Sicilia, dentro e fuori il perimetro dell’Isola. È, se vogliamo, un compendio, manchevole e perfettibile, di come, in questi ultimi dieci anni, la pittura siciliana si sia declinata in una varietà di generi e modi, di strade e rivoli, in un costante bilanciamento fra tradizione e innovazione, perizia tecnica e sperimentazione, mito e cronaca, utopia e pragmatica. In realtà, il senso di questa esposizione, il vero obiettivo, è di sospendere una dialettica pretestuosa e inutile, quella che vede contrapposte, l’una contro l’altra armata, la fazione dei fautori della perizia artigianale, inevitabilmente tradizionalista e conservatrice, e quella, innovatrice e progressiva degli sperimentatori e dei concettuali”.
“La generazione di pittori che abbiamo individuato nella mostra La pratica della pittura – spiega nel suo intervento Chiara Canali - si ascrive all’interno di questo (…) momento, quello di una Sicilia “ritrovata” sia come luogo identitario in cui vivere e produrre, campo-base di riflessione per quegli artisti che a partire dalla Sicilia partecipano di buon grado alla cultura della nazione e del mondo; sia come bagaglio innato di conoscenze e credenze per coloro che, pur avendo lasciato l’isola, si portano dietro, quella lunghezza dello sguardo, quel rapporto con l’orizzonte, quelle memorie visive, tattili ed esperienziali originate dal loro primo imprinting”.

La mostra La pratica della pittura si potrà visitare con ingresso gratuito tutti i giorni dalle 10.30 alle 20.30 e dalle 16.30 alle 20.30.

lunedì 16 novembre 2015

A Ragusa l'Ass. Renovatio per mio tramite ha proposto a "I Weekend del Buon Governo di Ragusa" un lavoro realizzato da me e Francesco Simoncelli (Von Mises Istitute Italia) sulla situazione dell'area industriale gelese, con l'esempio di rigenerazione urbana di Bilbao elaborato con l'assistenza dell'Universidad de Cantabria.
L'occasione è stata spesa per dare un'immagine positiva della nostra Città all'esterno, senza alcuna denigrazione gratuita, segnalando asset strategici e potenzialità di sviluppo e raffrontando la situazione gelese con quella di gran lunga peggiore di Bilbao degli anni '80 del secolo scorso.
L'intervento della Ass. Renovatio si è sposato perfettamente con i contenuti proposti dal Prof. Giuseppe Barone e dal Prof. Francesco Raniolo. Quest'ultimo ha presentato un lavoro eccezionali sulla corrispondenza delle qualità del tessuto sociale e lo sviluppo del territorio (cosa segnalata in questo gruppo e ragione ispiratrice).
Ma, a parte il mio intervento Avv. Angelo Cafà e Avv. Rosario Prudenti hanno arricchito il convegno con spunti, riflessioni e tematiche relative al rapporto tra burocrazia, sviluppo, efficienza e corruzione.
Approfitto di questo post per dire grazie a Massimo Sarcuno Direttore di Today24, Francesco Simoncelli Von Mises Istitute Italia , Renovatio Rocco Giosuè Cutini Salvatore Totò Picone Angelo CafàFrancesco Minardi Rosario Catalano @rosario prudenti Ezio La Folaga ed infine Alekos Panagulis (Roba da Gelesi).
Speriamo di poter fare una cosa simile qui a casa nostra Emoticon wink
p.s. Sul Blog verrà pubblicato il mio intervento per tutti gli interessati entro questa settimana con l'aggiunta di statistiche, materiale video e grafici.



venerdì 13 novembre 2015

Il tredici Ottobre, a Gela, a diversi cittadini è parso di sentire nuovamente quella orrenda puzza di “uova marce” girovagando per le strade per lavoro e per svago in special modo nei pressi del lungomare. Proprio in quei momenti,  una comune sensazione pervadeva tutti: l’ angoscia per un ritorno al passato. Fortunatamente si è trattato solo di un dejavù, o meglio, di una sensazione proveniente dal passato di oppressione e mortificazione e della paura di un ritorno.
Forse, questo nostro dejavù, è provocato anche dal dibattito cittadino sul famoso protocollo del 6 Novembre, dall’aspirazione da parte di qualcuno di un ritorno al passato e sulla concreta ignoranza, da parte di tutti, dell’effettivo stato degli impianti ENI a causa di una completa assenza di comunicazioni formali.

Abbiamo già affrontato l’argomento dell’incidenza  della Raffineria di Gela sull’economia della Città con uno studio particolareggiato supportato da Francesco Simoncelli, economista indipendente. L’analisi ha mostrato come l’impatto economico della multinazionale di San Donato Milanese fosse non solo per certi versi modesto ma a tratti negativo per l’economia cittadina.

<<L’impatto dell’Eni sull’economia gelese ammettendo, ripetiamo, che tutti i dipendenti siano gelesi e che vivano a Gela, è di 48 milioni di euro. A questo bisognerebbe aggiungere la ricchezza, in termini di utili, che ne deriva alle ditte e ai fornitori locali. Quindi 48 milioni di euro è l’economia che la Raffineria di Gela lascia sul territorio. Ma a fronte di questo beneficio, quanta economia rimane bloccata a causa del petrolchimico? Il Turismo in Sicilia, secondo i dati di Intesa San Paolo, genera 2,6 miliardi di euro creando circa 55 mila posti di lavoro. >>

Eppure perché molti insistono  su un rilancio di un’attività che crea danni all’ambiente, alla salute ed anche all’economia del territorio?
Sicuramente perché la Raffineria rende ricca una piccola minoranza organizzata e rende povera la maggioranza dei cittadini con anche la beffa di subire tutte le esternalità negative della salubrità dell’ambiente ed anche una cattiva selezione della classe dirigente cittadina. Sono noti a tutti, infatti, gli strascichi ambientali di una strada economica industriale e le potenzialità nelle strumentalizzazioni e ingerenze politiche (meglio esplicate nell’articolo di cui sopra).
Aldilà degli sforzi per un ritorno al passato, la propaganda pro-raffineria si infrange inesorabilmente sui dati economici  della Raffineria  di Gela  e sugli effetti negativi  capillari sul settore turistico, su quello agricolo e sulla competitività complessiva del nostro territorio.
Aldilà di ogni considerazione tecnica, in quest’anno di  (pseudo-) blocco della Raffineria, noi gelesi ci siamo ri-abituati a vedere il cielo azzurro e persino a sentireil profumo del mare; all’idea di non dover più convivere con quel fetore di “uova marce”, conseguenza ineluttabile dell’essere gelese a cui ci si piega dalla nascita. E’ veramente bello poter respirare un’aria priva di fumi e potersi godere un mare che pian piano riacquista il suo colore azzurro ed è bella anche solo l’idea che questo possa accadere davvero.
Eppure c’è qualcuno che vorrebbe interrompere  questo inizio, che vuole tornare indietro! Infatti, la “classe dirigente” di questa Città  continua a insistere a un ritorno ai vecchi metodi di sviluppo  e lo fa vestendo il passato con abiti nuovi e lanciando la propaganda della “Raffineria eco-sostenibile”.

La nuova raffineria  viene definita  dalla propaganda talvolta “green” ed altre volte  “bio”. Ha inizio il gioco sporco e la truffa delle parole per un ritorno ad un passato fatto di maleodore, distruzione dell’ambiente e danni alla salute. I Cittadini gelesi sono stanchi del passato e la “classe dirigente” della Città non vuol vedere che Gela, nell’assenza quasi totale di aiuti istituzionali e in un contesto di grave crisi economica , si sta già reinventando in altri settori: grandi marchi internazionali del franchising sulla Via Venezia, investimenti su lidi sulla costa, presenza di aggregazioni come i centri commerciali naturale, investimenti nel settore agricolo (in particolare della coltivazione dell’Aloe Vera).
Chi ha paura di questo cambiamento?
Sicuramente non i cittadini gelesi e lo hanno dimostrato nell’ultimo anno con diverse decisioni nette come il passaggio al libero consorzio di Catania e la sonora bocciatura del PD locale alle amministrative 2015, chiari sintomi di coraggio e voglia di rinascita.
La nuova amministrazione, frutto della voglia di cambiamento, ha il dovere di farsi interprete e portavoce di questa volontà popolare di svolta. La quasi totalità della Città vuole vivere in un’ambiente salubre, vuole investire sul turismo.  Si aspetta e pretende l’immediato disassemblaggio della Raffineria di Gela con le correlative bonifiche territoriali, tutte quelle misure compensative serie quali la costruzione di infrastrutture (porto, ferrovie e vie di collegamento con gli aeroporti più vicini) e piani fiscali agevolati per poter investire sul proprio territorio le proprie risorse private.
E’ di tutta evidenza che il famoso motto gelese  <<meglio morire di cancro che non di fame >> , risalente alle proteste per i blocchi degli impianti del 2001, ha dovuto cedere il passo ad una filosofia di rinascita senza ricatto.  Oggi i gelesi aspirano a vivere per stare bene e godersi le bellezze naturali del proprio territorio. Non accettano più di stare nella valle di Mordor per amor di lavorare e si fanno guardiani attenti del futuro dei loro figli.
E’ con questa nuova Gela che la propaganda del nuovo dovrà fare i conti nel suo tentativo di ritornare al passato!


giovedì 5 novembre 2015

editoriale tratto da ilfoglio.it
Vediamo se stamattina arriverà l’acqua a Messina. E’ incredibile. Sembrava un azzardo immaginare che passasse una settimana dal rubinetto muto e, invece, ancora fino a ieri c’erano i rattoppi alla rete idrica che saltavano. Ed era come se da giunture e ganci scattassero tappi di champagne. Incredibile: zampilli d’acqua andavano a perdersi per terra. Per non dire di Gela: con l’acqua potabile che è andata a buttarsi a mare. Per non dire del senso di rassegnazione che prende tutti, in Sicilia, avendo chiaro un fatto: non ne fotte una beata mentula a nessuno della Sicilia. Se c’è un motivo che mi rende insopportabile questo governo di Matteo Renzi è l’ostentata strafottenza rispetto al disastro che si sta consumando “di là del faro”, e cioè dove comincia Messina per poi far finire l’intera isola isolata per destino più che per definizione. E’ incredibile ed è una vergogna. Il Capo dello Stato, siciliano. Il presidente del Senato, siciliano. Perfino al Viminale, un siciliano. Tutti provvisti di acqua Perrier evidentemente.

lunedì 2 novembre 2015

editoriale di Alekos Panagulis

<<Siamo sinceri con noi stessi: abbiamo avuto almeno una volta nella vita la sensazione di essere ignorati. E' normale, è l'incredibile teatro della vita che fa di noi degli impari tra pari e ci rende spesso invidiosi.
Non pensavo che potesse accadere di nuovo, in effetti, ma nel vedere un'intera nazione da Nord a Sud parlare di Messina e di come una parte della città sia rimasta senz'acqua a causa di una frana e quindi di un disservizio non facilmente prevedibile, ho avuto la sensazione di esser preso in giro. Eh si, perché c'è una città nella medesima terra che patisce disagi idrici da anni, forse decenni, eppure non fa notizia e nessuno osa mai parlarne: quella città sul Golfo ridente dal nome Gela.
Ebbene, lì nasce l'invidia e il sospetto di essere dei cittadini di serie B per il semplice fatto di vivere in una città leggermente più piccola e quindi "ignorabile". Ma chi ha stabilito che un cittadino debba essere più o meno importante di un altro?
E' per questo che ho trovato inverosimile che l'esercito con le proprie autobotti distribuisse acqua ai messinesi quando più giù, nella nostra città, ci sono cittadini senz'acqua ancora oggi, come ieri e come lo saranno domani, ignorati da tutti e con l'onere di pagare autobotti private per lavarsi.
Sfatiamo un tabù: a Gela l'acqua non è mai stata potabile e non è mai stata erogata per due giorni di fila. Qui, l'acqua viene due o tre volte alla settimana ma, ahinoi, i nostri anticorpi chiamati volgarmente vasche, evitano disagi ancora più gravi ai cittadini. Ma allora perché noi non facciamo mai scandalo? Perché ci siamo rassegnati alla situazione e ne siamo ormai consapevoli da non poter reagire.
Si, reagire, una parola vuota, una di quelle da usare in campagna elettorale e nulla al più. Eppure qualcuno non si arrende, cocciuto com'è nella sua testa pensa ancora di poter cambiare lo status quo delle cose. E quel qualcuno, signori e signore, siete proprio voi, tutti voi che avete firmato la nostra petizione popolare il cui intento è quello di attirare i riflettori anche su Gela. Undicimila persone hanno visto la petizione, al netto di appena novecento firme. Ma non ci scoraggiamo, siamo talmente sciocchi da credere ancora nella possibilità di cambiare le cose e ci riusciremo.
Volete dare un senso a tutto questo? Firmate la petizione.https://www.change.org/p/al-signor-presidente-della-repubbl… >>
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