lunedì 18 maggio 2015

Fasulo vincerà perché hanno pianificato tutto a tavolino. 
Ai potenti della città va bene l'attuale equilibrio di forze. Poco conta chi amministra purché rispetti l'attuale ordine delle cose.
Lo dimostra il fatto che hanno usato la tecnica del "dividi et impera" per non creare un oppositore vero. Pellittieri e Greco, uniti potevano farcela, ma così divisi si divideranno lo stesso bacino elettorale. Una mossa che potrebbe sembrare senza senso ma capendo a chi giova questa suddivisione, allora se ne comprende il significato.
L'unico oppositore è il M5S ma attorno ad esso hanno piazzato una miriade di movimenti "antisistema" e "rivoluzionari" per sfumare il loro consenso. 
Inoltre, i migliori tira voti sono con Fasulo, il quale avendo amministrato ha accontentato chi sapeva che avrebbe portato voti (andate a vedere i fondi dati alle associazioni qualche mese fa, solo per fare qualche esempio).
Come disse un Siciliano di altri tempi, ma purtroppo ancora attuale: 
"occorre che qualcosa cambi affinché tutto rimanga uguale".
Jhon doe

sabato 16 maggio 2015





Stando al poco materiale filmografico che, ad oggi, ha impreziosito la già ricca di contenuti competizione elettorale, l'oscar per la fotografia andrebbe di certo all'opera dell'ignoto cineasta al servizio del candidato sindaco Maurizio Melfa.
La struttura portante dell'intera opera, appare essere la dicotomia tra il peso visivo della città e il peso umano del candidato stesso che, strategicamente, viene posto all'estrema destra dell'immagine, quasi ad equilibrare quanto di immenso si trova alla sua sinistra e dietro di lui. Strategia, questa, che ci rimanda alla maestria compositiva delle immagini di ben altra derivazione artistica, come nel celeberrimo quadro di Giotto "San francesco che predica agli uccelli".
Il drone, mezzo a quanto pare molto in voga nella Cinecittà del golfo, pervade lo sguardo del pubblico con movimenti in volo radente su monumenti e paesaggi, sottolineati, con trovata registica di chi ha il mestiere quello vero, dal (per niente ovvio) contrappunto musicale.Espediente che contribuisce a trasportarci in una dimensione "fordiana" di immagine vacua, dal colore patinato spanso, etereo, che mostra il nostro personale far west, a ricordarci che Gela "Non è un paese per vecchi".
Oscar insomma meritatissimo, ma almeno un Golden Globe per il montaggio lo meriterebbe, anche soltanto per la fluidità dei piani ed i gentili movimenti di camera in e out.
Un opera moderna, per palati fini, avvezzi alla purezza del full hd.
In definitiva è solo l'inizio, un punto zero (non di piazza Roma) dal quale Maurizio Melfa, il Giovane, in un paese che non è per vecchi ci restituirà GELA:
il "nostro unico grande amoooooreeeeeee"

Mauro Cassarà





La stesura drammaturgica del plot è articolata in forma di docu-drama, in un futuro (im)possibile(?)nel quale il "Sindaco", Deus ex machina, invisibile fino al palesarsi finale nelle vesti di Lucio Greco, ha risolto tutti i problemi della città: il lavoro, l'acqua, la dignità delle persone(!) e, soprattutto la sicurezza.Non si capisce bene come autobus elettrici incidano su questo aspetto, ma siamo di fronte ad un opera indipendente, da Sundance film festival per intenderci.
Lo sguardo della camera si alterna tra tagli grandangolari e piani americani dei veri protagonisti: i bambini. Questi nani politici, piccole metafore della rinascita, analfabeti politici (e della dizione).Ci ricordano alcuni Freaks di Browning per il loro ruolo di strappo del visuale, simbolo della crisi ideologica della città e la loro innocenza rende il messaggio nella sua intrinseca purezza.
E poi c'è lui, il Sindaco, l'oggetto cultuale Benjaminiano su cui la macchina indugia, in un impeccabile campo stretto, bramando le sue parole, summa simbolista del segno/significante: Scrivi Greco.
Io seguirò il consiglio: nel segreto dell'urna scriverò greco:

καλοκαγαθία
Mauro Cassarà
Campagna elettorale scarsa, condotta sul filo della comunicazione: vuota, bugiarda o inventata su modelli che utilizzano soggetti non utilizzabili (bambini). Sbandierate coerenze da voltagabbana, proiettate immagini che difficilmente sono comprese dalla popolazione.
Ci sono due sole eccezioni, che sembrano deboli perché non supportate da eserciti di clientele. Spero prevalgano (e, in caso di ballottaggio, abbiano l'intelligenza di convergere).
Licenziate i padreterni (ossia quelli che si sentono tali)
Vincenzo Scichilone 
Direttore - The Horsemoonpost

martedì 12 maggio 2015

La sfida di oggi, tra "i contestatori" e "i supporters" di Salvini, la vince Peppe Di Dio che ha approfittato dell'incontro del suo avversario - Antonio Giudice - per rubargli visibilità.


Una manovra studiata? Caso? 
Il fatto è semplice con il saluto dal balcone, Di Dio è riuscito a rubare la scena sia a Salvini che a Giudice strappando un sorriso a tutti i curiosi ed anche agli Agenti di Polizia.
Successivamente, Peppe Di Dio si è pure fatto una passeggiata davanti la sede del comitato tra i Salvini Boys e i contestatori... insomma una comunicazione politica d'assalto ;)


lunedì 11 maggio 2015

Il commento di Guglielmo Piazza e Eugenio Catania con l'impeccabile conduzione di Fabrizio Parisi "l'indiscreto" su Radio Bella FM  scarica la registrazione clicca su: "commento elezioni amministrative 2015 Gela - G. Piazza ed E. Catania"

venerdì 8 maggio 2015

Gela - Nuovi quartieri, Borgo Valentina, Verso l'EXPO di Milano ;)













mercoledì 6 maggio 2015

Sul concorso estemporaneo di oggi 07 Maggio 15, dedicato al politichese si è distinto Andrea Nicosia, con questo pensiero che raccoglie più frasi segnalate anche da Enzo Scichilone, Peppe Tandurella:

<<- Signor Pallo, perché si sta candidando?

- Me lo ha chiesto la gente. Amo Gela e al di la' dei colori politici, destra e sinistra, Pinco Pallo sostiene di essere l'unica alternativa per dare voce a quelle che sono le pobblematiche della gente: è sotto gli occhi di tutti che a Gela manca l'acqua.
La gente che incontro per strada mi dice "A casa do sinnucu c'è l'acqua". Signori miei, è ora di smetterla con questi giochi di palazzo: c'è da sedersi intorno a un tavolo al fine di trovare un accordo.
Questi signori non possono continuare a dire che è tutto a posto: vanno mandati a casa!

- E cosa risponde a Romeo Ciulloni che le dà del populista?

- Vede dottoressa, non facciamo demagogia. Bisogna essere propositivi e non distruttivi. L'ingegnere Ciulloni parla del nulla e le sue insinuazioni sono solo populistiche.

Abbiamo consultato la base ed ho deciso di non sporgere querela: quindi quando vuole lo invito per un caffè e ci confrontiamo sui contenuti.>>

Segnalo inoltre il premio per la schiettezza Jhon Doe che ha realizzato questa opera d'arte:




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