martedì 4 febbraio 2014

All’inizio del nuovo anno, ho ricevuto un messaggio, da una persona che stimo molto e con cui scambiare idee è sempre un piacere.
Nel messaggio, a parte i graditi auguri per il nuovo anno,  c’era una nota sulla Ghelas Multiservizi.In breve nel messaggio si affermava che "al nord hanno le multiservizi... Ma anche banche cooperative, e se le tengono strette” . Semplificando un po’, il messaggio era sostanzialmente questo.
Se realmente il Comune avesse una reale autonomia fiscale, sarebbe meglio liquidare la società ed abbassare  i tributi locali all’osso, lasciando al mercato il compito di allocare al meglio le risorse.  Ma visto che,comunque, il Comune è deresponsabilizzato dalla spesa, che risparmi o spenda poco cambia. I trasferimenti, infatti, piovono per la maggior parte dallo Stato e più si spende, quindi, più soldi arrivano (n.b. le cose stanno cambiando). Beh, forse, potrebbe non sembrare una cattiva idea continuare a spendere!!!
Vorrei convincere i lettori di questo giornale dei danni causati dalla Ghelas Multiservizi ma, prima di fare ciò , facciamo un passo indietro e parliamo del Comune.
I dipendenti del Comune sono circa 400. Spesso sono dipendenti di fascia bassa,  A e B (autisti,portieri, uscieri, manutentori, esecutori amministrativi ecc) e pochi sono invece i diplomati ed i laureati (quindi appartenenti  alle fasce  C ed D) – questa è una premessa importante per quello che verrà dopo.
Secondo punto: il Comune esternalizza i servizi più lucrosi e strategici a società come l'AST (per il trasporto pubblico urbano), la CO.GE.TRA (per il servizio disabili), la Politecnica (per le pratiche di condono ), la Mediamatica (gestione e manutenzione del Sito del Comune),  La Aj Mobilità (gestione dei parcheggi fino a poco tempo fa),la KSM ( vigilanza privata) e, infine, innumerevoli società per la manutenzione PC e la gestione e sviluppo dei mercati.
Quindi, cosa fa effettivamente la Multiservizi orgoglio della Città del Golfo?
La grandiosa Ghelas si occupa di manutenzione ed illuminazione pubblica, manutenzione degli impianti sportivi, servizi di choffeur, segretariato sociale, informatizzazione dei servizi cimiteriali e servizi amministrativi all’interno del Comune.
Quindi tutti servizi che il Comune potrebbe espletare con il proprio personale o, al massimo, con un’intelligente gestione dell’esternalizzazione. Ad esempio,
la manutenzione dell’illuminazione pubblica - come già fanno i Comuni vicini - la potrebbe effettuare il fornitore del servizio, comprendendo la stessa nel contratto di appalto per la fornitura dell'elettricità; la Manutenzione degli impianti sportivi potrebbe essere affidata al gestore dell’impianto; per il resto delle commesse il Comune, con i suoi 400 dipendenti, potrebbe fare da se.
Bisogna fare una scelta: dare a questa Multiservizi la “ciccia” dei servizi esternalizzati per il raggiungimento degli obiettivi dell’amministrazione o chiuderla. Perché, così non serve alla collettività, se non come erogatore di assegni di assistenza.

La Ghelas, adesso, serve solo a triplicare le spese e ad esserne un centro incontrollato ed incotrollabile.
Un Comune che fonda una multiservizi dovrebbe crearla per due motivazione, entrambe meritevoli di rispetto. Il primo, creare posti di lavoro stabili sul mercato
rendendo competitiva l’azienda per prendere commesse anche in altre Città o, secondo, per  curare bene i servizi strategici che possono generare indirettamente posti di lavoro. Ad esempio, l'organizzazione dei mercati, trasporto pubblico , parcheggi e valorizzazione del patrimonio comunale.
In entrambi i casi, requisito fondamentale di una multisevizi dovrebbe essere la flessibilitá e capacità di adattare la forza lavoro all’esigenze commesse. In questa Città la politica e la classe dirigente, sarebbero capaci di fare una gestione manageriale efficiente di una Multiservizi? La risposta è "no".....ed è sotto gli occhi di tutti. E ancora... Perché le commesse vengono adattate al personale della Ghelas e non all’utilità e agli obiettivi strategici della Città? Bisognerebbe cambiare direzione, altrimenti la società fallirà bruciando gli investimenti fatti e i posti di lavoro (fittiziamente generati).
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