sabato 20 ottobre 2012

Dati Istat Sicilia 2011

La Sicilia che esce fuori dai dati Istat 2011 dimostra che il basso livello di scolarizzazione è correlato ad un basso indice di sviluppo ed un alto tasso di disoccupazione. La percentuali dei diplomati è al di sotto della media nazionale, come quella dei laureati.
Le università siciliane perdono iscritti compresa la Kore di Enna che perde il maggior numero di iscritti in percentuale... La provincia di Caltanissetta ha i peggiori dati siciliani sul livello di scolarizzazione dell'isola...  e sull'acquisto di quotidiani e libri.

Industria

Dal punto di vista della struttura del tessuto industriale siciliano, nel 2010,
si sono contate 30.667 imprese attive nel settore manifatturiero, il 5,6% del 
totale nazionale, operanti prevalentemente nel comparto del legno con 7.503
imprese (pari al 24,5% del totale), nonché in quello alimentare (23,2%) e della 
metallurgia (18,8%). Il numero delle imprese, tra il 2007 e il 2008 si è ridotto 
di 98 mila unità (-0,3%) e di ulteriori 6.693 unità nel 2009, corrispondenti ad 
una variazione negativa del 17,8%. Nel 2010 una ulteriore riduzione dello 0,7% 
ha caratterizzato l’andamento del comparto industriale regionale. Analizzando i 
singoli settori nell’arco del periodo 2006-2010 si evidenziano andamenti 
ovunque recessivi sebbene alcuni settori mostrino in alcuni anni deboli segnali 
di ripresa non confermati nel tempo. In particolare sofferenza appaiono i 
comparti alimentare (-37,6%) e quello metalmeccanico (-64,4%). Più del 60% 
delle imprese attive siciliane opera sui territori delle province di Catania (7.110 
industrie), Palermo (6.833) e Messina (4.127), con una predominanza che si 
osserva anche a livello di singolo settore. Da rilevare comunque che, 
escludendo le tre aree metropolitane summenzionate, Trapani mantiene una 
quota consistente di imprese nel settore dei mezzi di trasporto (13,2%), dei 
prodotti non metalliferi (12,8%) e dell’industria alimentare (10,7%), mentre è 

Cultura

Un quadro aggiornato ed attendibile dell’editoria giornalistica è fornito 
dallo studio sulla stampa in Italia curato dalla FIEG (Federazione Italiana 
Editori Giornali). In base ai dati pubblicati nell’ultimo rapporto (La stampa in 
Italia dal 2006 al 2009) la tiratura complessiva delle due testate quotidiane 
classificate come “regionali” (Il Giornale di Sicilia e La Sicilia) è diminuita, nel 
2009, del 6,0% rispetto al 2008. Tale dato è da attribuire, in maggior parte, ad 
una perdita nella tiratura de La Sicilia (-9,4%) essendosi ridotta la tiratura del 
Giornale di Sicilia del 2,5%. Ciascuna delle due testate in oggetto rappresenta, 
in termini di tiratura, circa il 3% del totale delle testate nazionali. Anche sul 
piano della diffusione, i dati relativi al 2009, indicano una contrazione nei 
livelli di vendita dei quotidiani regionali che complessivamente perdono il 3,4% 
in termini di copie vendute. Tale perdita riguarda anche in questo caso, 
entrambi i quotidiani siciliani. La Gazzetta del Sud, classificata come 
“pluriregionale” ha subito, nel 2009, un calo nella tiratura media giornaliera (-
3,5%), così come nelle vendite (-3,3% nel 2009 rispetto al 2008).
Quanto alla fruizione di beni culturali in Sicilia i dati pubblicati 
dall’Assessorato Regionale ai Beni Culturali ed Ambientali mostrano che il 
2010 è stato caratterizzato da una contrazione del numero di visitatori (-3,9% 
rispetto al precedente anno). I 3.367.826 visitatori complessivi sono composti 
per il 55,8% da visitatori paganti e per il restante 44,2% da visitatori a titolo 
gratuito. In crescita l’ammontare degli incassi che nel 2010 sono stati pari a 
poco meno di 12 mila 400 Euro (+9,2% rispetto al 2009)

Dati scolarizzazione

Nell'isola si registra una bassa scolarizzazione. Il numero
di diplomati e laureati e' inferiore alla media nazionale e
quella del Mezzogiorno. In base ai dati Istat, nel 2010
l'incidenza dei laureati tra i residenti in Sicilia di 25-64
anni era del 12,3 per cento, rispetto al 14,8 per cento della
media nazionale. 

Tasso di disoccupazione provincia di Caltanissetta

Catania, e Caltanissetta si confermano ancora una volta le province meno “attive”, con 
valori dell’indicatore prossimi al 47 per cento. Segue Trapani con valori di poco 
superiori (49,1%). 

Fascia 15 a 24 anni - 50% circa
Fascia 25 a 34 - 25% circa



http://it.notizie.yahoo.com/sicilia-bankitalia-maggiore-disoccupazione-minore-scolarizzazione-165200603.html

http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/PIR_PORTALE/PIR_LaStrutturaRegionale/PIR_AssessoratoEconomia/PIR_DipBilancioTesoro/PIR_ServizioStatistica/PIR_7486913.46118292

http://www.istat.it/it/sicilia/dati?q=gettableterr&dataset=DCCV_TAXDISOCCU&dim=120%2C6%2C1%2C3%2C0%2C12%2C3%2C3%2C0&lang=2&tr=0&te=1
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